Via ferrata di nuova realizzazione che si estende con percorso circolare
nei faraglioni di Capo Caccia, lungo la costa occidentale della Sardegna. Quasi tutto l’itinerario è trasversale ad esposte cenge e ogni
tanto con piccole salite con gradini. Lo scenario rende questa ferrata
sul mare impareggiabile nel suo genere.
Si lascia l’ auto nel parcheggio del belvedere e si ci avvia verso sud seguendo un percorso che fiancheggia le alte falesie costiere. Sul cammino non vi sono segnali ma basta seguire le tracce più visibili e, fiancheggiando le scogliere, dirigersi verso una grotta visibile già dallo piazzo. Passati oltre questa grotta si proseguirà sulla sinistra ancora per circa cinquanta metri, fino ad riconoscere sulla destra una occasione di scavalcare il bordo delle falesie e raggiungere un comodo terrazzino sterrato. Qui una bacheca in legno indica l’attacco della “cengia bassa”, la parte più facile dell’itinerario.Necessaria una normale dotazione da ferrata. Utile una terza longe corta da 30 cm. Accesso libero e gratuito con uno sviluppo di circa un km.
Si lascia l’ auto nel parcheggio del belvedere e si ci avvia verso sud seguendo un percorso che fiancheggia le alte falesie costiere. Sul cammino non vi sono segnali ma basta seguire le tracce più visibili e, fiancheggiando le scogliere, dirigersi verso una grotta visibile già dallo piazzo. Passati oltre questa grotta si proseguirà sulla sinistra ancora per circa cinquanta metri, fino ad riconoscere sulla destra una occasione di scavalcare il bordo delle falesie e raggiungere un comodo terrazzino sterrato. Qui una bacheca in legno indica l’attacco della “cengia bassa”, la parte più facile dell’itinerario.Necessaria una normale dotazione da ferrata. Utile una terza longe corta da 30 cm. Accesso libero e gratuito con uno sviluppo di circa un km.
Un primo cavo di
acciaio porta fino alla grande cengia, in questa parte si vede una grossa frana
con una rigogliosa vegetazione di ginepri e macchia mediterranea. Si procede
per circa venti minuti senza difficoltà particolari, fino ad incontrare un
altro cavo che affronta il traverso sotto un grande tetto strapiombante che protende
per oltre 15 metri. Ancora pochi minuti e si arriva all’unica verticale
gradinata, alta 22 metri, che consente di arrivare in un livello superiore più
esposto e meno pratico.
Una successione di passaggi in trasversale, spesso esposti, avvicendati a
piccole verticali da affrontare in discesa conducono fino all’uscita dove una
seconda bacheca in legno segna il termine dell’itinerario.Una volta usciti ci si
trova nuovamente in vista delle auto. Per raggiungerle è necessario
ripercorrere il sentiero di salita a ritroso.
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